- QUANDO UN MATRIMONIO È NULLO?
- A. Un matrimonio è validoquando gli sposi si scambiano un consensoidoneo, utilizzando le formalità stabilite, e in assenza di proibizioni
- B. Un matrimonio è nulloquando chi si sposa, al momento di celebrare le nozze e di esprimere il suo “sì”, cioè il consenso nuziale, per uno o più motivi non può o non vuole dare un consenso da cui nasca una unione coniugale valida. A sommi capi i motivi sono sintetizzabili in tre gruppi:
¡ consenso difettoso
Chi si sposa deve avere una volontà sufficientemente libera e consapevole
– libera da costrizioni, intimidazioni, soggezioni
– non gravata da angustie psichiche e da ansie profonde
– non abbagliata da inganni, da errori determinanti, da condizioni
Chi si sposa deve averne la capacità
– capacità ai rapporti sessuali intimi
– capacità di assumere e attuare gli obblighi coniugali essenziali
Chi si sposa non deve escludere i principi fondamentali del matrimonio
– non deve escludere di volersi sinceramente sposare, per il bene reciproco
– non deve escludere la indissolubilità
– non deve escludere la fedeltà
– non deve escludere la disponibilità alla prole
¡ assenza delle formalità necessarie
Per un cattolico il consenso deve essere manifestato davanti al legittimo ministro della Chiesa (il parroco o un chierico da lui delegato), alla presenza di due testimoni.
¡ presenza di impedimenti oggettivi
– mai dispensabili = per esempio: – Il legame esistente per un precedente matrimonio mai dichiarato nullo da un tribunale cattolico. – Il legame di sangue tra fratello e sorella o tra genitore e figlio. – Il matrimonio seguito ad un omicidio fatto per favorire il nuovo sposalizio.
– dispensabili, su responsabilità dell’Autorità ecclesiastica = per esempio: – L’età minima. – La parentela non strettissima (cugini). – La diversità di religione. – Il vincolo degli ordini sacri o del voto solenne di castità.
- Tutti hanno il diritto di chiedere che il Tribunale Ecclesiastico esamini la validità del proprio matrimonio. Anche se è ovvio che lo facciano solo coloro il cui matrimonio è fallito.
Chi invece sa che il suo matrimonio è invalido, ma non è fallito, può chiedere all’Autorità ecclesiastica di convalidarlo.